Atlante americano
Nel 1931, per sfuggire all'oscurantismo della dittatura mussoliniana, Borgese si imbarca per gli Stati Uniti e trasforma il suo soggiorno in una sorta di auto-esilio, in seguito al rifiuto di giurare fedeltà al Partito nazionale fascista. Negli articoli inviati al "Corriere della Sera", il manifesto entusiasmo per la società statunitense, esternato di fronte a un pubblico addestrato all'antiamericanismo, rappresenta una ferma presa di posizione nei confronti della politica culturale del Regime; tant'è che la pubblicazione del testo, prevista per il 1936, viene impedita dalle autorità. Oggi, dopo un lungo oblio editoriale, si ripropone "Atlante americano".
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