Il richiamo dell'Eden. Dal collezionismo naturalistico all'esposizione museale
"Dal Medioevo alla prima Età Moderna i luoghi e le forme del collezionismo naturalistico, indagati soprattutto nelle loro valenze simboliche e nel vasto immaginario, che ne costituisce il presupposto, vengono ripercorsi con forte vena ecologistica e con una palese simpatia per il mondo animale, abbinando tale esplorazione sia alle tematiche più generali del rapporto fra l'uomo e la natura, sia alla presenza condizionante dello sviluppo urbano. Escatologia e cosmogonia, memoria del passato e progetto del futuro, si riflettono nei due opposti archetipi della natura incontaminata, l'Eden, il giardino musaico, e della città perfetta, Gerusalemme Celeste o Utopia che dir si voglia. Nella ricerca di essi, il "Richiamo dell'Eden", sempre malinconicamente presente, ma molto spesso fortemente frainteso ed addirittura tradito, non può prescindere dal suo contrario, l'elogio palese della tecnologia, simbolizzata dall'anello di Prometeo, sigillo del gioielliere sapiente. Alla fine, il Paradiso non può che essere eternamente perduto, anche se l'aspirazione ad esso è determinante - e qui sta l'originale angolazione dell'indagine - per comprendere la nascita del collezionismo moderno e, con esso, di ogni genere di museo".(Dalla presentazione di Alberto Sposito)
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