Stanze
Le stanze di Ulderica Da Pozzo sono come ricordi richiamati alla sua e alla nostra attenzione: parlano di qualcosa che non c'è più e sono a colori. Mostrano ambienti che appartengono ormai totalmente al passato: stanze abbandonate, vuote, decadenti, interni di case disabitate, talvolta prossime al crollo, che recano i segni di vite infinite. Le fotografie indagano su ciò che resta e recuperano questi spazi dotandoli di una dimensione basata sull'idea di traccia, come se le immagini non rappresentassero tanto delle realtà ma solo qualcosa di residuale, ai confini con la morte. Queste stanze, composte nel formato quadrato, tipico della ricerca di equilibrio e di armonia, anche di assolutezza, accolgono nature morte dell'abitare consistenti in oggetti usati, piccole icone, stoffe, abiti, attrezzi, tutti elementi che sembrano installati e messi in scena per essere fotografati. Al contrario si tratta di cose 'rimaste lì', abbandonate per sempre, senza allestimento alcuno che non sia quello che i gesti quotidiani di chissà quali persone a noi sconosciute, perdute, hanno creato nel corso del tempo.
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