Tè per un cammello. Ovvero i casi e i casini dell'investigatore McCoy
Il poliziotto alcolista McCoy trova la moglie assassinata nella camera da letto. Anni dopo, nella nuova veste di investigatore privato, affronta a fatica un'esistenza di sobrietà su cui incombe il senso di colpa per quel delitto insoluto. Irretito da ossessioni, coercizioni e vuoti di memoria, si muove in una realtà illogica e inafferrabile, una poltiglia di umori, sensazioni, ricordi, allucinazioni che ora stimolano, ora paralizzano, la sua ricerca della verità sul delitto e su se stesso. Inattesi ospiti per un protagonista refrattario alla cultura in generale, libri e personaggi letterari si inseriscono nella trama inviando segnali di luce lungo il percorso di ricerca e redenzione dell'investigatore. La finzione letteraria è più efficace della realtà? Che c'entrano con la vita dell'alcolista anonimo McCoy le visioni allucinate del console nel romanzo "Sotto il vulcano" di Lowry? E Laura e Beatrice? De Sade e l'ambigua congrega dei Canottieri Preraffaelliti? Dall'intreccio tra il dramma della vita e l'invenzione della letteratura nasce un sottile, ironico, a tratti umoristico thriller, un gioco elegante e sottile al confine fra omaggio e parodia di un filone alla moda.
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