La mia vita
«Questa vita non è romanzata. I fatti e le cose narrati mi sono tutti realmente occorsi e nell'esposizione di essi ho osservato la più stretta verità. La storia di un uomo, come del resto ogni storia, deve attenersi a quello che è accaduto e come è accaduto, non essere adattata a considerazioni posteriori. I fatti formano pertanto solamente il canovaccio di un processo che ha tutte le varianti dello sviluppo morale e intellettuale del protagonista, sottoposto alla prova della vita. Vedere i motivi che hanno determinato gli atteggiamenti e le esperienze è stato quindi il mio compito. La più assoluta sincerità nella narrazione non basta tuttavia a spiegare il legame dei fatti stabilitosi in base ad elementi psicologici e spirituali talvolta imponderabili. Per questo la vita di un uomo, anche la più povera di avvenimenti esteriori, può, scrutata nelle sue essenze, apparire fin troppo appassionata. Detto ciò si rende ovvio affermare che io ho cercato di scoprire dietro ai fatti della mia esistenza gli impulsi nascosti, di esprimere e di interpretare, cioè, anche i tratti avvolti in un intreccio di particolari diversi e opposti, di chiarire le ragioni delle trasformazioni avvenute per necessità di sviluppo intellettuale e morale, senza per altro deformarle stringendole in una generica giustificazione preconcetta. Che poi io abbia partecipato a movimenti artistici e di idee di vario genere mi autorizza a ritenere di aver compreso non solo la psicologia dei protagonisti individuali, ma anche l'intimo legame con l'atmosfera del tempo in cui quei movimenti si produssero».
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