Dali

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"Quando, il 12 gennaio del 1963, la morte fermò a Buenos Aires, la mano di Ramon Gomez de la Serna, lo scrittore stava lavorando a un libro su Salvador Dalì" scrive Sebastiano Grasso nella presentazione a questo funambolico ritratto di uno dei più grandi e scandalosi artisti del Novecento. "I due spagnoli erano d'accordo. Una volta pronto, il testo sarebbe stato illustrato dal pittore". Dalì mantenne l'impegno, realizzando i disegni che presentiamo nella nostra edizione. Ma chi è realmente Salvador Dalì per Ramon Gomez de la Serna? "E' 'il figlio di una nuova specie' che, spesso, diventa un imputato da difendere" risponde Sebastiano Grasso. "Ecco, allora, che l'avvocato Ramon scrive una lunga arringa. Convincente, umana, ricca di estro e di arguzia". E, per farlo, si pone sul suo stesso terreno, compete con l'artista, si riconosce in lui non senza compiacimento, gareggia con lui in stravaganze o, come dice, in "manifestazioni serafiche". Dalì seppe fare della sua intera vita un capolavoro surrealista? Ramon non si tira indietro, e scrive di lui nel miglior stile surrealista, si fa 'giocoliere della parola', si produce in una 'raffica di lampi' per esaltare l'amico e se stesso. "L'arte è una nuva maniera di farneticare", dice, probabilmente pensando anche alla propria vita, giunta ormai alla fine, interamente consacrata alla scrittura "vincendo la monotonia, sia come sia, purchè in forma originale e riuscita".
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