Lettere e testimonianze
«Tra gli impressionisti Degas è certamente il più eretico. Amava Ingres e Velazquez, il disegno e la copia dagli antichi. La natura, al contrario, lo stordiva, lo soffocava. Così mentre i colleghi uscivano all'aria aperta per catturare le vibrazioni luminose, per fermare il tempo in una frequenza di attimi, per cogliere la mutevolezza delle cose, Degas, preferiva aggirarsi nelle strade di Parigi, tra i tavolini dei bistrot, entrare nei salotti, sostare nei ridotti dei teatri o sui divani di un bordello, spiare nell'intimità delle loro stanze donne nude, indifese, colte nelle loro pose segrete, nei loro rituali quotidiani, inconsapevoli che un implacabile voyeur le sta osservando.» (Dall'introduzione di Lorella Giudici)
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