Edmenegarda
Pubblicato a Milano nel 1841, I'Edmenegarda di Giovanni Prati (1814'1884) è un poemetto che racconta, in cinque canti di endecasillabi sciolti, un'infedeltà coniugale dall'esito tragico: la donna, ripudiata dal marito e privata dei figli, viene abbandonata dall'amante, rovinando in solitudine e povertà. Con una seconda edizione di poco ampliata nel 1845, cui ne seguirono tre nei decenni successivi, I'Edmenegarda fece compiere al ventisettenne Prati il salto di qualità: era un giovane presente da più d'un lustro sulla scena letteraria triveneta, e si ritrovò poeta affermato. II libro, per la raffinatezza con cui incontra il gusto dominante del pieno Ottocento italiano, suscitò grandi entusiasmi. Questa edizione ripropone I'Edmenegarda secondo la princeps del 1841, e registra le varianti, via via meno cospicue, delle edizioni successive. l'Introduzione segue le tracce del giovane Prati, dalle prime brevi liriche e versi d' occasione alla poesia narrativa di più largo respiro, che lo portò a una fortunata popolarità, e analizza l'opera nella struttura narrativa, nelle fonti, nelle caratteristiche di stile. Il commento, infine, mette in evidenza le finezze del testo, i riferimenti storici e culturali, le componenti letterarie del dettato.
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