Storia della letteratura italiana. 2: Il Trecento
In un'epoca di profonde e rapide trasformazioni come la nostra, che ogni cosa discute e sottopone ad attente e impietose verifiche, anche la critica e la storiografia letteraria e culturale non potevano sottrarsi a un'esigenza di revisione e di rinnovamento, talora spinta fino all'eccesso: cosi, perfino il concetto di "storia della letteratura" è stato revocato in dubbio, senza per altro che venisse sostituito da alcun valido surrogato. In realtà, non si tratta tanto di abolire tale concetto -che resta comunque il diagramma lungo il quale si sviluppa la ricerca sulla produzione, la circolazione, la ricezione e l'attualizzazione del testo -, quanto di investirlo di nuove e più moderne significazioni. E quanto intende proporre questa Storia della letteratura italiana : strutturata in modo "tradizionale", essa vuole distinguersi da altre esistenti per la diversa articolazione interna della materia e per il più ampio orizzonte entro il quale i fatti letterari vengono indagati e ricostruiti. La storia letteraria viene ripercorsa sullo sfondo e nelle necessarie connessioni con la storia della lingua, dell'arte, della musica, del pensiero e in generale la storia della cultura, considerata anche nei suoi rapporti di scambio con le altre culture europee (e, quando sia il caso, extra-europee), nonché con la storia dei fatti e delle istituzioni politiche, alla quale le vicende culturali sono sempre legate e dalla quale sono spesso orientate e condizionate. Una specifica attenzione è riservata ai modi della tradizione e della ricezione dei testi e ai connotati regionali della letteratura italiana, recuperando se e quando possibile aspetti e momenti della cultura popolare accanto a quelli della tradizione aulica. Ne risulta non una "semplice" storia della letteratura, ma una vera e propria storia della civiltà italiana, dal le Origini ai giorni nostri, che si propone quale punto di riferimento imprescindibile per gli studi di italianisti-ca dei prossimi anni. Ulteriore elemento di novità e di forte interesse è rappresentato dalla cospicua "appendice", in ben 5 volumi (che, sommati ai 9 di storia letteraria propriamente intesa, portano l'opera a distendersi per un totale di 14 volumi complessivi). Obiettivo di questa "sezione" è l'approfondimento, a necessaria integrazione del quadro generale, di aspetti solitamente trascurati o del tutto ignorati, e invece essenziali in una storia letteraria quale oggi può e deve intendersi. Il primo ricostruisce la tradizione del testo delle opere maggiori dei principali autori della letteratura italiana; il secondo delinea un profilo dello sviluppo storico della critica letteraria in Italia, da Dante agli indirizzi più recenti; il terzo presenta un inedito quadro della circolazione e della ricezione dei testi della letteratura e dell'immagine della cultura italiana fuori d'Italia; il quarto offre tutta una serie di preziose informazioni storiche e indicazioni per la ricerca: i « fondi » più importanti delle principali biblioteche e dei principali archivi italiani (e stranieri, contenenti cose italiane), un profilo delle maggiori istituzioni culturali in Italia, una precisa illustrazione dei più comuni e fondamentali strumenti di indagine, repertori, ecc. Un quinto e ultimo volume, infine, contiene un'esauriente Bibliografia della letteratura italiana e un vasto apparato di Indici e repertori. Il disegno storico è completato e integrato dal ricco corredo iconografico dell'opera: centinaia di tavole fuori testo, a colori e in bianco/nero, scelte con specifica funzione di documentazione del discorso critico, in primo luogo, ma anche, e non secondariamente, di illustrazione della civiltà letteraria, della cultura artistica e musicale, ecc.
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