No store. La fine dei mercati reali
È probabile che i teorici degli acquisti a chilometro zero di beni "dal produttore al consumatore", non immaginassero di preparare la strada alla fine annunciata dei mercati fisici. Cioè, come racconta questo libro ripercorrendone le tappe, alla eliminazione, o quantomeno all'accorciamento, della filiera del commercio reale, che per secoli ha alimentato grossisti, distributori e dettaglianti. Già gli ipermercati avevano dato un duro colpo ai negozi di prossimità e agli spacci nelle piazze dei centri storici. Ma si è trasformato in un colpo di grazia con la pandemia, i lockdown, le vendite online, le consegne a domicilio di qualunque prodotto e servizio. Affrettando i tempi dei processi di migrazione dei consumatori dalle scelte in presenza, agli acquisti sul web. Se digitalizzazione fa rima con smaterializzazione di servizi e abitudini, scambi e transazioni finanziarie; i casi di Amazon e dei Bitcoin, di Netflix, dei negozi virtuali e dei menu elettronici, configurano già il mondo nuovo in cui bar, ristoranti, cinema e teatri, shop e rivendite, banche e uffici, lasceranno spazi enormi a una nuova urbanistica tutta da inventare.
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