Archivio dei bambini perduti
Segnalato dalla Rivista Studio tra le 10 migliori letture dell'anno 2019: «Una scrittura tesa come una corda, che a ogni pagina mostra una piccola scintilla, un pensiero rivelatore, una verità.» Con Archivio dei bambini perduti Valeria Luiselli ha scritto il grande romanzo del presente americano, un lessico famigliare composto di voci, testi, suoni e immagini che unisce al senso politico dello scrivere l’idea che vita e letteratura siano un unico e sterminato labirinto di echi e rimandi continui. «Un nuovo classico che rompe ogni schema. Nelle mani di Luiselli il romanzo torna a essere veramente nuovo: elettrico, flessibile, seducente e originale.» — The New York Times «Il romanzo che affronta in maniera straordinaria l'emergenza dei migranti al confine col Messico» – Robinson «Letteratura e non-fiction, in una mescolanza del tutto originale» – La Lettura Una macchina avanza sulle strade americane. All’interno una coppia e i due bambini nati da precedenti relazioni. Il padre e la madre sono documentaristi, si sono conosciuti durante una mappatura degli idiomi parlati a New York, la metropoli linguisticamente più eterogenea del pianeta. Si sono lasciati alle spalle la casa in cui sono diventati una famiglia. Davanti a loro una lunga lingua d’asfalto che li spinge verso un futuro incerto. Sono diretti in Arizona: il padre vuole visitare il luogo dove l’ultima banda di guerrieri apache si è arresa all’esercito americano. La madre vuole invece vedere con i propri occhi la realtà di quella che i notiziari chiamano “emergenza migratoria”: bambini che attraversano da soli il confine. In un alternarsi di paesaggi desertici, polverose città di frontiera e soste in motel, si delinea una nuova mappa dell’America d’oggi, un territorio profondamente segnato dalla storia, dalle migrazioni e dalle conquiste. Lo stesso paesaggio che, in cima a un treno merci, attraversano anche i bambini perduti con un numero di telefono cucito sui vestiti.