Sono stato a Lisbona e ho pensato a te
Sérgio ha un figlio e un'ex-moglie, qualche amico, un motorino e il vizio di fumare. Una volta aveva anche un lavoro, ma poi lo ha perso. In realtà, non ha più neanche un motivo per rimanere a Cataguases, la sperduta cittadina brasiliana dove è nato. Tanto vale, allora, partire e andarsene in Portogallo, a fare fortuna. Anche perché il signor Oliveira gli ha detto che quello è il "miglior paese del mondo" per chi non ha paura di faticare e vuole diventare ricco alla svelta. Sérgio, allora, fuma la sua ultima sigaretta e se ne va in Europa. Un romanzo caustico e commovente che racconta la vita ai tempi del permesso di soggiorno e ci dice chiaramente cosa stiamo diventando.
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