Le donne non chiedono. Perché le donne contrattano meno degli uomini negli affari, nella professione, nella vita privata
L'occupazione femminile è in notevole crescita, ma le donne, seppur con alte competenze, continuano a essere discriminate rispetto agli uomini nella retribuzione e nella gerarchia professionale - infatti raramente occupano posti decisionali nel mondo del lavoro. Fuori da ogni retorica e con laica lucidità, questo libro identifica una delle principali ragioni di tale discriminazione in una diversa propensione a negoziare. Attraverso indagini psicologiche, sociologiche ed economiche, le autrici dimostrano come le donne, per un coriaceo retaggio sociale, siano poco inclini a chiedere nel proprio interesse (un salario più alto, maggior aiuto in casa ecc.), e come addirittura temano che farlo possa danneggiare le loro relazioni: esse hanno imparato che la società accoglie male la loro assertività e volitività - mentre questo è esattamente ciò che ci si aspetta dagli uomini. E allora, come possono le donne rendere compatibili le loro attitudini con un mondo del lavoro costruito a immagine maschile? Cosa può imparare l'uomo dalle donne nel mondo del lavoro e, perché no, anche nella vita personale? Ancora: come le aziende moderne devono gestire la differenza? Questo libro suggerisce alle donne come migliorare la propria attitudine a contrattare, valorizzando le specifiche potenzialità femminili, poiché oggi negoziare non è più un lusso ma una necessità. Radicato sul terreno culturale dei Women Studies, il testo, per il suo taglio divulgativo e pragmatico, si rivolge in realtà a tutti gli uomini e le donne che oggi affrontano il mondo del lavoro, offrendo una semplice quanto fondamentale lezione di economia e sociologia: le discriminazioni nelle istituzioni sono economicamente dannose e oggi le aziende sono chiamate a integrare le diverse capacità di ambedue i generi per sfruttare al meglio il capitale intellettuale.
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