Sfumature differenti delle mie quotidianità
Quale miglior modo di ri-proiettare il proprio presente e la realtà, di e in cui si scrive, se non quello di tradurre la struttura dei propri scritti, nel disagio di auto-rappresentarsi differiti, in differenza da adesso, cioè nell'altrove futuro; scrivendo, mostrando palesemente questa estrazione del desiderio di desiderare il proprio costrutto futuro e di sé, e del proprio presente. Cos'è tale estrazione, questa rimozione, se non la speranza che questo desiderio del desiderio, tenda a ripresentarsi senza più ritrarsi? Sperare è desiderare. E questi racconti sono la speranza di desiderare ancora una volta. (Francesco Coppolecchia).
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