Giorni buoni per aspettare
"Il disagio dell'uomo che ha bisogno d'un sogno per vivere, l'amara consapevolezza che "le persone non parlano per niente, fanno finta di parlare", la dicotomia tra il desiderio e la spietata realtà: la fuga in mondi nascosti alla disperata ricerca di barlumi di coscienza, figure sognanti che vagano nel buio dello smarrimento, fragili individui assediati da fulmini di follia in uno stato di perenne instabilità. Un'autentica scorribanda tra le rappresentazioni dell'umano esistere sempre sostenuta da una limpida scrittura capace di far emergere quel senso del mistero che attraversa le esperienze degli uomini" (Massimo Barile).
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