Cif coi ribelli. Un'esperienza partigiana
"Terminata l'operazione, dopo averli immobilizzati e senza alcun prigioniero liberato, lasciammo velocemente via Eustachi, con alcune loro armi, e raggiungemmo il Policlinico per rimetterci i nostri abiti civili. Sogno ci salutò e se ne andò, sempre manifestamente innervosito dalla mancata liberazione. La ragione l'avremmo conosciuta soltanto dopo il 25 aprile: infatti venni a sapere che si trattava di Tulipano, stretto collaboratore di Parri che, mentre cercavamo di liberarlo, era già stato spedito in direzione di Mauthausen, come ho già spiegato. Dopo quell'azione senza esito, Stefano (che era diventato Leone) ed io, riprendemmo la nostra attività: io con gli incontri già fissati precedentemente coi militanti mentre restavo a disposizione del comando GL per le operazioni guidate da Sogno. Solitamente ricevevo le direttive da Bepi (Signorelli), un bergamasco assai dinamico, sempre molto elegante e dai modi cortesi e simpatici che inducevano ad accogliere col sorriso anche gli incarichi più ostici. " (Presentazione di Luigi Vinci)
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