Fine dei mass media. Le nuove tecnologie della comunicazione e le trasformazioni dell'industria culturale
Perché evocare la fine dei media elettrici, come li chiama McLuhan, dal momento che la comunicazione non è mai stata così importante come nella nostra epoca? I mass media come li abbiamo conosciuti fino a oggi si stanno estinguendo o, meglio, stanno per essere sostituiti da una nuova specie di media in via di evoluzione: gli strumenti per comunicare interattivi e digitali, che costituiscono l'ossatura della società in rete. Ciò significa che i mass media non rappresentano più la tecnologia caratterizzante della nostra epoca, ma stanno passando il testimone ai nuovi media digitali e interattivi. Ovviamente non si tratta della fine della televisione (né tantomeno della fine del libro), ma della sua 'ri-mediazione' in un nuovo modello, che a livello economico può essere definito con la formula: 'content providing digitale globale'. Questo nuovo modello, analizzato attraverso numerosi casi (tra i quali Britannica, Mediaset/Mondadori, e.Biscom e Amazon), vede convergere tutti i contenuti comunicativi e informativi - news, testi, musica e video -, così come quelli legati all'intrattenimento e alla formazione, in un unico codice binario, per essere poi venduti e distribuiti tramite differenti piattaforme digitali: il web, la tv digitale terrestre, i dvd audio e video, gli e-book, la telefonia UMTS. E' un modello destinato a rivoluzionare in maniera radicale tanto le abitudini e la vita dei singoli, quanto gli scenari sociali ed economici globali. Si viene dunque a creare un nuovo mercato, nel quale si muovono anche nuovi e inaspettati player, come le Università e i centri di ricerca. Un mercato nel quale, accanto a nuove opportunità, si evidenziano anche nuovi problemi, primo fra tutti quello dell'accesso, per i paesi del Sud del mondo, alle risorse economiche (e non solo) rappresentate dalla comunícazione digitale.
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