De re militari. Pratica e teoria nella guerra medievale
Uno dei maggiori esperti italiani di storia militare medievale racconta in questo libro il rapporto fra tradizione e innovazione nell'arte militare in Italia dal Medioevo al primo Rinascimento. L'influenza teorica esercitata dai trattatisti latini - la "venerabile autorità" Vegezio in primo luogo -sugli ordinamenti militari fu sicuramente precoce e duratura. Ma insistere nel ricercare a tutti i costi l'influenza che l'"antico" potè esercitare in questo campo rischia di cadere in un eccesso di teorizzazione. Nel mondo comunale italiano fiorì, prima che altrove, una trattatistica che attingeva anche alla pratica bellica corrente, come testimoniano gli Insegnamenti di Teodoro I Paleologo, marchese di Monferrato, un testo costruito unicamente sull'esperienza. D'altronde sarebbe un errore pensare che la guerra medievale sia rimasta immobile nel tempo e sempre eguale a se stessa: anche le tecniche di combattimento sono soggette a mode e sono subordinate al comparire sulla scena di innovazioni nelle quali i comuni italiani furono spesso all'avanguardia. Si tratta talora di perfezionamenti tecnici e delle modalità d'impiego di mezzi già da tempo noti, come la balestra, o di riscoperte come la lancia lunga e il grande scudo di fanteria che avevano avuto lontani e dimenticati precedenti nell'età classica.
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