Diritto canonico e culture giuridiche. Nel centenario del Codex Iuris Canonici del 1917
La ricorrenza del centenario della promulgazione del primo Codice di Diritto Canonico (1917) costituisce un'occasione preziosa per riflettere sull'intrinseca necessità del diritto ecclesiale e sulla storicità delle sue espressioni positive. In un momento di disorientamento e di difficoltà qual è quello attuale, in cui la Chiesa è chiamata a svolgere la sua missione in situazioni molto diverse dal passato, non è tempo di mere commemorazioni, ma occorre guardare indietro per cogliere spunti e sollecitazioni che aiutino ad affrontare le sfide odierne. Occorre pensare in grande ad un diritto ecclesiale capace di incidere in un mondo globalizzato e caratterizzato dal multiculturalismo. Papa Francesco, nel suo messaggio al Congresso, sottolineava proprio il ruolo che può essere attribuito al primo Codice canonico nei rapporti fra ordinamenti legali di origine diversa: «il Codice ha avuto un doppio effetto: incrementare e garantire l'autonomia che della Chiesa è propria, e al tempo stesso - indirettamente - contribuire all'affermarsi di una sana laicità negli ordinamenti statali».
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