L'isola
"Durante le mie frequenti gite a Capri incontravo un vagabondo cieco che vagava per l'isola. La storia della Certosa, l'ho conosciuta dai testi che ho consultato nella biblioteca di Capri. Inoltre avevo sempre in mente la citazione di una lettera di Franz Kafk a cui volevo dare forma letteraria: "Quando mi stai davanti e mi guardi, che ne sai tu dei dolori che sono dentro di me e che ne so io dei tuoi?". E' una domanda cruciale. E questa frase riguarda molti personaggi del racconto". Uno squarcio 'turistico' sull'oggi, un 'excursus' storico e il misterioso intreccio di motivi e di relazioni fra Sebastiano, Immacolata e Padre Rocca, che incarnano altri temi: "Il mistero della resurrezione, il miracolo che si realizza durante la processione sull'isola, e l'ignoranza che gli uomini hanno l'uno nei confronti dell'altro". "L'isola", una storia che ha le tonalità di una tragedia greca, come altre opere di Gustaw Herling, è un racconto su un mondo a parte, chiuso in se stesso: "Alla fine può persino apparire paradossale, che io paragoni il campo di prigionia sovietico con una bella isola dell'Italia meridionale. Non è di questo che si tratta. Ma del fatto che io sono stato sempre incline a indagare i comportamenti e i drammi umani in un mondo chiuso". Seguito da "La mia 'isola'" conversazione con Wlodzimierz Bolecki. Edizione originale: Gustaw Herling-Grudzinski, "Pietà dell'isola", in Skrzydla Oltarza. Per la conversazione con Wlodzimierz Bolecki, edizione originale Gustaw Herling-Grudzinski, Wlodzimierz Bolecki, "Rozmowy w Dragonei".
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