La poesia napoletana dal Novecento a oggi
Il romanzo di Napoli è scritto in dialetto, narrato soprattutto dalla poesia di cui si offre il meglio in una selezione epurata da bozzettismo, folclore e luoghi comuni che contaminano le rappresentazioni della città. Attraverso la poesia, il dialetto acquista la forza di una lingua dove, come sottolineò Benedetto Croce, "suono e immagine si compenetrano interamente". Nei suoi stretti legami con la canzone, la poesia riesce a manifestare la grandezza di una civiltà esprimendo canoni stilistici che spesso non hanno, come nota Pasolini, "equivalenti in lingua". Da Di Giacomo a Ferdinando Russo, da Capurro a Rocco Galdieri, da Bovio, Murolo e Viviani a Eduardo De Filippo e Pino Daniele, un'edizione corredata da informazioni che facilitano la comprensione di modi di dire perduti o che si vanno perdendo, ma che sono anche la puntuale ricostruzione di tradizioni, usanze, costumi, circostanze storiche.
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