Questioni di biopolitica

La biopolitica individua – almeno originariamente – un campo di applicazione situato tra biologia e politica e tuttavia piuttosto marginale rispetto alla vasta gamma di approcci metodologici adottati dalle scienze politiche sociali. Tale marginalità è in effetti imputabile alla pericolosa somiglianza delle teorie biopolitiche con le ideologie sviluppatesi nei regimi totalitari e dalle quali i sistemi democratici non sono immuni. Si va infatti diffondendo sempre più, a livello di discorso pubblico, istituzionale e politico (soprattutto per quanto riguarda i temi dell'immigrazione, le questioni religiose e i problemi legati ai processi di globalizzazione) quella “maniera totalitaria dì rifiutare un argomento” – per usare l'espressione di Agnes lieller – che consiste nel ricondurre il discorso dell'avversario ai suoi tratti biologici; una tendenza pericolosa che può avere conseguenze letali per l'umanità.I saggi contenuti nel volume presentano i diversi campi di applicazione della biopolitica: si va dalla politica all'eugenetica, dal biopotere alla medicina, dall'economia all'etica, dal diritto alle tecniche riproduttive e di miglioramento della salute contro epidemie e malformazioni (manipolazione genetica. clonazione, eutanasia). procedimenti che dipendono sempre più dalle rigide regole di mercato a cui anche la scienza sembra sottostare senza possibilità di appello.Lorella Cedroni è ricercatrice di Scienza politica presso l'Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Tra le sue pubblicazioni: Il linguaggio politico (con T. Dell'Era, Roma, 20O2); Partiti politici e gruppi di pressione (Roma, 2000); Politica affetti familiari (con M. Calloni, Milano, 1997); Il lessico della rappresentanza politica (Soveria Mannelli, 1996).Patricia Chiantera-Stutte è ricercatrice di Storia delle dottrine po1itiche presso l'Università degli Studi di Bari. Tra le sue pubblicazioni: Von der Avantgarde zum Tradìtionalismus. Die radikalen Futuristen im Italienischen Faschlsmus von 1919 bis 1933, Francoforte, 2002; J. Evola. Dal dadaismo alla rivoluzione conservatrice, Roma, 2001; L'autonomia intellettuale e la politica, Napoli, 1998.