Frammenti per i Fragmenta di Petrarca

Dal lavoro di una vita intorno all'opera di Petrarca emerge questo libro costituito, come vuole l'autrice, di Frammenti, e propiziato da una sorta di movimento critico continuo fra le tessere e i “protagonisti” della scrittura e del linguaggio del poeta. Così nasce, negli anni, questo autentico capolavoro di critica testuale: in esso si mettono in luce le strategie di costruzione del senso nel gioco di rinvii e ammiccamenti, svelamenti e nascondigli, soprattutto ma non esclusivamente nel Canzoniere. E se pare illusoriamente campeggiare il riferimento ad un oggetto per eccellenza che sarebbe tradizionalmente Laura come referente, identificata nel ritratto fra i frammenti, dall'altra parte si disegna l'autoritratto, forse involontario, dello scrittore. Ne deriva una tesi: il Canzoniere è un libro di tracciati, confronti e fughe. Più che mostrare, Petrarca sembra lavorare intorno al referente per raccontarne la sparizione e l'insostituibilità, la centralità e la vanità, e soprattutto la sua incerta natura. Dalle “letture”, come con grande modestia le chiama Adelia Noferi, emerge sovente un tratto essenziale dell'autoritratto del poeta quando viene “sorpreso” nel botta e risposta tanto con i libri del suo dialogo quotidiano (che sono qui puntualmente chiamati a funzionare come ipotesti) quanto con il lettore ipotetico, nella consapevolezza che scrittura e sopravvivenza (dell'io rispetto al tempo) coincidano necessariamente (L.T.).