Acque a Padova. 150 anni del Canale Scaricatore
Fino a quando le acque del fiume Bacchiglione furono costrette ad attraversare il "cuore" di Padova, interi quartieri andavano sott'acqua in caso di piena. Nel 1830, dopo lunghissima discussione, il Governo austriaco decise di rivolgersi al più illustre idraulico del tempo, Vittorio Fossombroni, che progettò il piano di sistemazione dei fiumi Brenta, Bacchiglione e Sile con la collaborazione di Pietro Paleocapa. Per Padova la soluzione prospettata consistette nella costruzione di un nuovo canale, chiamato Scaricatore, avente inizio a Bassanello e termine a Voltabarozzo, allo scopo di mettere in collegamento diretto il Bacchiglione con il Roncajette e perciò di deviare le piene all'esterno della città. Ben presto però l'opera si rivelò insufficiente ad accogliere le portate di massima piena. Perciò negli anni Trenta del secolo scorso, si rimise mano alla sistemazione dei corsi d'acqua padovani in base al progetto di Luigi Gasparini. Le nuove opere di allargamento e integrazione dello Scaricatore permisero finalmente di scongiurare il pericolo per la città.
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