Diario di una strana guerra

Diario di una strana guerra

La nota posta dall'autore in apertura di questo libro indica in immediata evidenza lo spirito di questo diario di guerra: "Nello snodarsi degli eventi che narro succintamente, non ho mai pensato che un giorno, dopo più di sessant'anni, mi sarei deciso a farlo. E d'altra parte in quelle circostanze pensavo solo a sopravvivere, non certo a chiedere indirizzi... per spedire cartoline. Per questa ragione, e a distanza di tanto tempo, il mio racconto è lacunoso. Mancano i nomi di quasi tutti i miei compagni di allora. In modo particolare mi rammarico di conservare nella memoria solo il cognome di colui che considero il mio salvatore, Aceto. Senza di lui non so se ce l'avrei fatta a uscirne vivo. Queste note vogliono quindi essere un ringraziamento dal profondo del cuore al suo coraggio e alla sua determinazione nel cercare pervicacemente una via d'uscita dall'abisso nel quale eravamo sprofondati".
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