Il dono di credere
Il miracolo della poesia, come hanno insegnato soprattutto i poeti simbolisti, è un calcolo d'arte: una chiave strutturale che l'autrice di questo libro ha avuto ben presente, nel vario sciogliersi e legarsi delle sue liriche, nate tutte da un movimento del cuore, ma tenuto a freno, controllato dalla riflessione e perciò reso più trasparente, come sempre avviene quando la piena degli affetti, la dolcezza delle malinconie, e le nostalgie e le angosce si fanno rappresentazione d'arte, e dunque lasciano che bruci e divampi l'ardore della vita, ma nella nitidezza delle parole evocatrici. Il dono di credere, in queste coordinate di consapevole esercizio d'arte, racconta naturalmente una storia: suggerisce affetti e ricordi, in un canzoniere d'amore nel quale si consuma il cuore del libro: un epicidio che richiama Xenia di Montale e le bellissime liriche per la moglie morta; una poesia d'amore che è ansia di ricongiungimento, quando, sciolte le catene della vita, sarà possibile un nuovo incontro. Vedrà il lettore come ancora una volta la poesia raccolga il senso di una vita e ce ne faccia dono, per rendere più consapevole e ricchi i nostri giorni.
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