Quando scriviamo da giovani
I primi tre racconti di questo libro hanno come sfondo campi di calcio, aule di scuola, aule di università. Sono luoghi dove i protagonisti - ragazzi, adolescenti, giovani fatti - vivono immersi nella loro realtà e al tempo stesso come sospesi in altre dimensioni che sono, di volta in volta, la politica per gli adulti in "Camerati", la condivisa estraneità di una lingua morta - il latino - che comunque fonda una comunità tra i liceali di "Pagina patrum", infine la misteriosa convivenza che instaura tra alcuni studenti la passione per la poesia e la letteratura in "Coblas capfinidas". L'ultimo racconto, che dà anche il titolo al volume, è la storia di un'amicizia, ripercorsa dopo molti anni: è un bilancio di furori e delusioni della giovinezza, fatto nel periodo della vita che dovrebbe essere quello dell'equilibrio e che spesso invece è soltanto quello del cinismo, o del rimpianto, o della dimenticanza. Questo è dunque un libro sulla giovinezza. Chi l'ha vissuta in quegli anni e in quei luoghi riconoscerà quegli anni e quei luoghi. Chi era altrove, vi sovrapporrà i suoi anni e i suoi luoghi, ma con lo stesso identico spirito.
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