Dialoghi con Amin
"Giovanni Ibello è il più antico dei giovani poeti. Il suo verso si immerge nelle origini, ha il respiro cosmico dei grandi poemi greci o indiani, è ricco di archetipi, presagi, divinazioni, tutto un universo di simboli arcaici che però viene esplorato da una parola conficcata nei nostri giorni. [...] E sono molti i poeti presenti nell'opera di Ibello - uomo dalle vaste letture - ma più che maestri di stile sembrano fratelli di sangue, alleati in una comune avventura e in un comune viaggio nel fiume della natura, nelle sue correnti segrete e animistiche: è una natura vivissima, percorsa da forze impetuose e assassine; una natura popolata di animali e di fiori, antilopi, gru, gatti, cigni, cormorani, pinete, giardini, anemoni e aranceti, una natura straripante, assetata, minacciosa, sempre sul punto di sprofondare nelle tenebre [...] (Milo De Angelis, da "Poesia" n. 5 gennaio-febbraio 2021)