Tanto per rimanere uguali
Innanzitutto è necessario dire che questo è un libro autobiografico, che percorre un arco di tempo piuttosto ampio. Anche se l'esigenza di scriverlo è partita essenzialmente da un episodio sfortunato della mia vita che mi ha inchiodato su una sedia a rotelle all'età di ventotto anni, non mancano gli episodi che raccontano alcuni aspetti della mia infanzia e della mia crescita, pescati spesso direttamente dalle pagine dei miei diari. Si tratta quindi di una vicenda personale che narra di situazioni vicine e lontane in cui il destino mi ha conficcato; situazioni spesso avventurose e paradossali, dolorose e divertenti, in cui credo non mi sia mai mancata la voglia di sorriderci sopra. E' un libro dove sostanzialmente si sono avverate due profezie: la prima, positiva e simpatica, fu la madre di un mio caro amico a svelarmela: "Un Acquario, con discendente Acquario, non potevi sperare di meglio. Avrai una vita bella, meravigliosa, piena di sofferenza". La seconda, spiacevole e quasi drammatica, uscì invece dalla bocca di una grassa infermiera, che nell'augurarsi un mio ritorno nel mondo dei vivi, mi disse che "...tanto anche per voi esistono le automobili con le modifiche". "Parole affilate come lamette, che incidono la pelle senza dolore apparente, ma da cui il sangue sgorga copiosamente". Non preoccupatevi, non sto scivolando nell'horror; nel mio libro parlo di musica e di disavventure quasi comiche, parlo di un mondo che vorrei più giusto di questo, parlo di gesti quotidiani, di lotte interiori che bene o male tutti noi dobbiamo affrontare, chi più chi meno, chi prima chi dopo; parlo di sentimenti e di "quelle emozioni che salgono dai luoghi più riposti del cuore, e troppo leggere per essere sorrette dal soffio della voce".
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