Il testamento dell'Alto Rodano
«Ho pane e vino. Una ruota di segale scura, quasi violacea con alcune crepe e macchie bianche come gesso; una bottiglia verde dal collo corto, che sembra uscita da un acquitrino, ma nel bicchiere di cristallo ritorto come la bocca di un'iris e che apparteneva a uno dei miei parenti, sboccia il legame liquido del vino aureo.» Maurice Chappaz è l'umile vate che sa scrutare al di là dell'apparenza, svelando in un sottile gioco di intenti il futuro di una società diversa dalle origini. Il Testamento dell'Alto Rodano è un inno d'amore alla propria terra.
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