Il giorno che ho ucciso mio padre
È facile, rapido e indolore uccidere il padre per il protagonista di questo drammatico e originale romanzo. Molto meno facile è interpretare un gesto tanto estremo e terribile. Il parricida, che resta anonimo nel corso di tutta la narrazione, diventa perciò detective di se stesso, svolgendo mentalmente le proprie indagini, raccogliendo prove e ricorrendo a tutti gli strumenti possibili per sviscerare e analizzare i suoi impulsi più primitivi. Ma ogni mezzo risulta, purtroppo, inadeguato allo scopo e, piuttosto che chiarire, lo depista. E nemmeno il suo romanzo incompiuto - una storia dentro la storia che andiamo leggendo - serve a granché: pure la letteratura non riesce a rivelare, perché al fondo nasconde, dissimula.
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