Baby-à-porter
Emma vuole un bambino: deve essere femmina, per portare il colore rosa con eleganza e nonchalance. Deve nascere appena dopo l'estate (così la mamma sarà di nuovo in forma per Natale). E per finire deve assomigliare a lei, e non al padre (sciaguratamente dotato di un naso troppo pronunciato). Ma non sta forse chiedendo troppo, e in fretta? Le accade di tutto: tentativi di concepimento olimpionici o complicatissimi, incontri non proprio del terzo tipo con gli strumenti del ginecologo, esami clinici, terapie, nomi astrusi, farmaci. Un'epopea accompagnata dal ticchettio sempre più fragoroso del suo orologio biologico.
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