Sogni di carta
Una piccola comunità dell'Arizona è in fermento per un progetto industriale che, se da un lato rilancerebbe l'economia della zona, dall'altro danneggerebbe irrimediabilmente l'ambiente e la vita di un antico 'pueblo' di indiani hopi. Due personaggi, entrambi assai popolari, si fronteggiano sulla decisione da prendere: Suzanne, l'appassionata e infiammabile presidente del Comitato per lo Sviluppo Sostenibile, e il sindaco Aaron Jennings, un architetto molto stimato dai suoi concittadini e possibilista sull'intervento. Lei è una quarantenne divorziata dai modi franchi e diretti, ma profondamente segnata nell'intimo dal travagliato rapporto con la ricca famiglia d'origine, responsabile dell'infelicità di sua madre e incapace di accettare una nipote anticonformista e ribelle. Lui è un uomo sensibile e colto, spezzato dalla perdita prematura dell'amatissima moglie, grande amica di Suzanne ai tempi del liceo. Entrambi sono sentimentalmente soli e in apparenza non cercano altri legami, ma i frequenti incontri, e scontri, sul contestato progetto a poco a poco creano tra loro una confidenza che sblocca le reciproche resistenze fino a farli innamorare. Una scoperta esaltante, che all'inizio travolge tutt'e due... ma non è facile ricominciare e, perdipiù, a complicare il loro rapporto ci si mettono anche gli interessi politici e d'affari...Un romanzo trascinante, che sa intrecciare con perizia un racconto di sentimenti alla puntuale e vivace descrizione della vita quotidiana nella grande provincia americana, insieme con i temi, attualissimi, della salvaguardia dell'ambiente e delle tradizioni dei nativi. Un libro godibile e fresco, dove la scrittura limpida e sorvegliata sa però regalare al lettore momenti di autentica emozione.
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