La briganta
Dal carcere in cui è rinchiusa ormai da vent'anni, una donna rivive i suoi giorni da 'briganta', quando, all'indomani dell'unità d'Italia, si aggregò - e come lei molte altre - alle bande di ribelli che sconvolsero le regioni meridionali nella speranza di un illusorio riscatto sociale. Non fu una scelta politica, la sua. Ma il gesto liberatorio di chi prende coscienza di sé, rompendo gli schemi di un'esistenza votata al silenzio. Nel romanzo la 'briganta' rievoca la sua vita di fanciulla agiata, i sogni, i desideri, e poi il matrimonio impostole dal padre. Un marito mai amato, violento, che la spinge a una tragica ribellione: un atto di sangue a cui fa seguito la fuga sulle montagne e l'incontro con i contadini-briganti... Qui comincia la sua nuova vita e nei ricordi si affacciano i volti, le voci, i gesti delle compagne di avventura, le vivide immagini del capobanda, un personaggio dal fascino carismatico, l'eco degli scontri a fuoco, l'euforia per le vittorie conseguite, la paura di morire... e infine la cattura, il processo, la condanna. Un mondo rievocato con accenti in cui si mischiano la nostalgia per una libertà mai davvero conquistata e la consapevolezza di un destino segnato, di cui tuttavia lei vuole essere padrona e protagonista. Dentro una cornice storica, Maria Rosa Cutrufelli ha disegnato con sensibilità, partecipazione e una scrittura luminosa, limpida e netta, una figura femminile insieme antica e moderna: il profilo di una donna che, quale sia il secolo, il paese, la cultura in cui cresce e vive, paga in prima persona il prezzo della propria diversità.
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