La mia azienda sta stirando le cuoia. 1000 curricula ridicula dell'Italia che cerca lavoro
Per carità, aspiranti a un posto, non cominciate mai un vostro curriculum vitae facendo dichiarazioni che smentite subito dopo nella compilazione dello stesso. Ad esempio: "Non mi piacciono le divagazioni arrivo subito al dunque, prima però per la cronaca devo premettere..." Che cosa siete? Lo Stato, che comincia smentendo di fare quello che sta facendo o addirittura ha già fatto? Che serietà è attribuibile a uno che attacca a divagare per convincere che non gli piacciono le divagazioni? Ma, se non siete culturalmente sicuri, non esagerate neppure nelle citazioni. E non fate troppo gli spiritosi, magari esagerando in disinvoltura... Chi esamina il vostro curriculum è consapevole di esercitare un mestiere difficile e fragile e quindi è più sensibile al ridicolo: insomma, è suscettibile e puntiglioso. Enza Consul si occupa di selezione del personale e qui ci offre il fior fiore del peggio raccolto in parecchi anni di attività. Il contenuto è, in un certo senso, sconvolgente, perché l'errore umano è dotato di una fantasia estrema, di una varietà e di una sovversività che possono provocare il riso sino alle lacrime o viceversa. L'atteggiamento di chi legge diventa dialettico, la sfrenata paradossalità degli sfondoni non induce affatto a un senso di superiorità nei confronti dei peccatori ma è, al contrario, una specie di informazione di garanzia per la nostra presunzione. La compilazione di un curriculum non dovrebbe esser presa così alla leggera. In fondo, si tratta di tracciare la propria biografia. È un'occasione essenziale per parlare di sé. Un atto pubblico di una privatezza scandalosa. "Cerco una collaborazione con una Azienda di respiro internazionale che mi offra l'opportunità di potere aspirare a..." Ne va della vita, insomma. Questo, a suo modo, è un manuale di sopravvivenza. (Oreste Del Buono)