Sono nella musica che canto
«Oggi non esiste nessuno come lei» ha affermato Antonino Votto, noto direttore d’orchestra, su Maria Callas. Parole che, a cento anni dalla sua nascita, restano inconfutabili perché la Callas ha incarnato l’Opera stessa, donandole rinnovata visibilità in un panorama – quello del secondo dopoguerra e dei decenni successivi – che vide il fiorire dei nuovi media di massa. Protagonista assoluta dei propri tempi, la Divina domina, spesso suo malgrado, i teatri dell’opera di tutto il mondo, i quotidiani, le riviste, i rotocalchi scandalistici; di più, le case discografiche se la contendono, le TV la corteggiano, le registrazioni delle sue performance diventano oggetto di culto per migliaia di appassionati. In altre parole, il soprano assurge, ancora nei suoi anni più giovani, allo statuto di mito vivente. Un mito il cui peso graverà ben presto sulle sue spalle, conducendo la cantante verso una vita privata sofferta – gli amori tormentati e quelli impossibili, il difficile rapporto con i familiari – e parca di soddisfazioni. Merito di questo volume è il cimentarsi nell’ardua impresa di offrirne un ritratto veritiero, integrando, con uno sguardo oggettivo e documentato, la donna e l’artista, nel riuscito tentativo di tracciarne un profilo esauriente, al netto di ogni fanatismo e di opinioni parziali. Una prospettiva umana che è l’unica in grado di cogliere l’intima essenza della figura che ha rivoluzionato per sempre il mondo del belcanto.