Senza romanticismo. Robert Brasilliach, il cinema e la fine della Francia
Vita, politica e cinema: un'equazione pericolosa, emersa a più riprese nei momenti cruciali del Novecento, quando la Settima Arte si è incaricata di registrare le grandi svolte della Storia. È questa la chiave per comprendere la ricca produzione di Robert Brasillach, "collaborazionista" fucilato nel 1945 e autore di una tra le più brillanti Storie del Cinema di tutti i tempi, ad oggi inedita in italiano. Rapide come fotogrammi, le pagine di Claudio Siniscalchi evocano uomini e luoghi, dalla Russia di Ejzenstejn all'America di Charlie Chaplin, dalla Rive Gauche alla guerra civile spagnola. A fare da sfondo c'è la fine della Francia e dell'Europa, in un inesorabile conto alla rovescia, prima della tragedia finale.