Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano
Il cinema criminale è un incrocio di letteratura (Gadda, Pasolini, Albinati), storia (Piazza Fontana, i "golpi bianchi", la P2), cronaca nera ("la Banda della Magliana", il massacro del Circeo). Matura e prende forma nel conflitto tra cittadini e delinquenti che squarcia la società italiana dal Secondo dopoguerra e genera sperequazione, fame, delatori, profittatori e parassiti. Lo stato criminale di Sciascia, il sentire mafioso, la dimensione occulta del Potere imbrattano la celluloide e travolgono il Belpaese a suon di complotti, intrighi, logge massoniche, raffiche di mitra, "stragi di Stato", stupri collettivi, rapine a mano armata, pallottole vaganti e vittime innocenti: da tutto questo il cinema italiano trae linfa vitale per oltre mezzo secolo mostrando sullo schermo la psicologia di massa di un Paese che agisce come una belva... con la rabbia agli occhi. Accumulando trame, battute di sceneggiatura, stralci di romanzi o verbali della polizia, resoconti psicanalitici, dichiarazioni di giudici e commissari (veri e finzionali) Fogliato assembla un tomo definitivo e caleidoscopico sulla Storia del nostro Paese, così come si è originato da una "scena primaria" felice e insidiosa: il boom del benessere ha creato mostri che ancora imperversano.
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