Una faccia già vista
Dopo aver preso parte alla lotta per l'indipendenza irlandese, dopo aver fatto molto lavoro sporco che gli ha procurato qualche nemico e dopo aver vagato a lungo per sfuggire a un mandato di morte, Henry Smart abbandona l'Irlanda per approdare nella città delle grandi occasioni: New York. È il 1924. L'America è un mondo dove Henry, unendosi a proprio modo alla grande epopea migratoria dei suoi connazionali, ricomincia da zero, dove sopravvive marciando su e giù per le strade sotto il peso di dozzinali cartelloni pubblicitari. Ma l'America è anche un bastimento che naviga sulle onde del proibizionismo. E come tanti, Henry le cavalca, con audacia e alterne fortune, attirandosi le ire di certi gangster che lo costringono ancora una volta alla fuga. Grazie alla sua spiccata capacità di pensare e agire infaticabilmente, approda a Chicago, dove si guadagna da vivere con mestieri ingegnosi: fa il cavadenti, il rabdomante, il modello per immagini ardite... finché arriva l'inatteso incontro con un giovane genio di nome Louis Armtrong, di cui diventerà l'improbabile braccio destro. Seguendo le tracce di Henry Smart, il protagonista di Una stella di nome Henry, Roddy Doyle lascia l'Irlanda e ricrea un pezzo di storia del Nuovo Mondo. Una faccia già vista palpita al ritmo della New York che brulica di uomini e donne venuti da chissà dove, della Chicago stregata dal jazz e scossa dai conflitti razziali, dell'operosità dell'America rurale. E attraversando questa memorabile stagione, l'autore finisce per compiere anche un percorso interiore, incrociando amori, drammi e brutti ricordi personali: un intero mondo riflesso negli occhi del suo vitale, umanissimo antieroe e delle figure che ne incrociano il cammino pieno di sorprese.
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