I cospiratori
Galizia, 1912. Dal suo castello, in una città ai confini orientali dell'impero asburgico, il conte Otto Wiladowski assiste sgomento all'ondata di truculenti omicidi che si abbatte sulla provincia da lui governata. Ossessionato dall'idea che un giorno egli stesso possa essere ucciso, Wiladowski, raffinato libertino e pavido burocrate, assolda l'ebreo Jakob Tausk perché prenda il comando della sua rete di spie e fermi gli assassini. Tausk è uomo d'intelligenza sottile, infaticabile e senza scrupoli; espulso in gioventù da una scuola talmudica, è pronto a usare ogni mezzo, lecito e illecito, pur di proteggere il conte e la sua piccola corte. I suoi sospetti si indirizzano su Moses Elch Brugger, un rabbino di origini russe, arrivato in Galizia con fama di messia e una sinistra scorta di sangue. Tausk sottovaluta però i piani di un gruppo di rampolli dell'aristocrazia e della borghesia locali, una cellula sovversiva d'ispirazione socialista che, sotto la guida del figlio di un potente finanziere ebreo, progetta un'azione esemplare in grado d'incendiare le masse rivoluzionarie. In un intrico sempre più complesso di cospirazioni e controcospirazioni, di alleanze e tradimenti, la situazione sfugge progressivamente di mano ai protagonisti, per precipitare a perdifiato verso un epilogo drammatico... Romanzo d'esordio di Michael André Bernstein, I cospiratori è insieme un thriller elaborato e complesso, di straordinaria sottigliezza psicologica, e l'appassionante ritratto di una società raffinata e decadente, di un mondo al crepuscolo, sempre in bilico tra farsa e tragedia. Ma è anche, in fondo, la prefigurazione narrativa delle tragedie di un secolo che inizia.
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