Le radici nell'aria
Le poesie contenute in questa raccolta testimoniano, e in qualche misura documentano, un tracciato di esperienze emotive da un lato e concrete dall'altro che parte dall'infanzia di Massimo Bocchiola, dagli affetti della sua famiglia di origine, per arrivare a toccare l'universo affettivo attuale: gli amici, la moglie, i figli. Importante è la collocazione geografica, tutta riferita al Basso Pavese, alla valle del Po là dove confluisce con il Ticino. Un paesaggio piano, lineare che l'autore coglie con il doppio filtro della memoria e della metafora. Un paesaggio che non concede distrazioni e che invece porta a concentrarsi sul trascorrere del tempo, sulla finitezza dell'esistenza, sul dolore e sulla morte. E quindi, in chiave di continuo scongiuro, di rituale di allontanamento, Bocchiola predilige una metrica chiusa (l'endecasillabo, spesso il sonetto) che gli permette di controllare, attraverso la cantabilità e l'enigmistica poetica, una materia impastata di ansie e di rassegnazione.
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