Paura del vuoto
Un uomo e una donna si incontrano e si amano. Vivono in una metropoli indiana e i loro nomi, Rima e Amir, sono l'uno l'immagine riflessa dell'altro. Abitano nell'edificio più alto della città e da lì, giorno dopo giorno, osservano l'affannoso zigzagare delle persone giù in strada, fino a quando, una notte, la donna sente il pianto di un bambino e se ne va, per non tornare mai più. Una giovane giornalista lavora a un caso di cui nessuno sembra interessarsi, la scomparsa di una bambina trovata morta in fondo a un canale. E per amore della verità, inizia una discesa agli inferi in cui ritrova dolorosi brandelli della sua stessa infanzia. Una bambina ama i suoi genitori, ma crede che siano in pericolo e piange disperatamente nel timore di essere abbandonata, anche perché una misteriosa epidemia di suicidi dilaga nel suo quartiere, colpendo le persone a lei più care. Tre vicende, tre storie d'amore si intrecciano l'una con l'altra, mentre un corvo, che indossa il colore della morte, vola alto sulla testa dei personaggi, scrutandone i movimenti, seguendo le strade ora convergenti ora divergenti percorse dai loro destini. Con una narrazione sapientemente orchestrata a più voci, in un gioco di sottili rimandi, e con una scrittura precisa, ricca di fascino, Raj Kamal Jha costruisce un romanzo che affronta i grandi temi dell'esistenza: l'amore, la morte, l'assurdità del vivere celata dietro un'inspiegabile e diffusa paura del vuoto.