Tante piccole infamie
In un villaggio greco senza nome, attraversato da una vecchia linea ferroviaria e da strade ripide e fangose, si intrecciano le storie di uomini e donne, ciascuno con un suo segreto, che custodisce gelosamente pur conoscendo alla perfezione il segreto degli altri. Mentre le storie prendono forma, rivelando passioni, rancori, bugie, tradimenti - le piccole infamie di ogni città o paese - incontriamo il prete, il barbiere, la sarta, la prostituta, il medico e il proprietario terriero del villaggio; e ancora pappagalli che recitano versi di Omero, cavalli che hanno fatto la storia, e perfino un centauro. Ciascuno di essi è protagonista di una vicenda, ma è anche parte di una nitida e variegata 'fotografia di gruppo': un romanzo corale, la storia - minuta e mirabolante - di una piccola comunità. Panos Karnezis, lasciando che entro gli spazi angusti di quel mucchietto di case si incrocino le esistenze dei suoi personaggi, ci consegna un mondo intensamente 'quotidiano' e insieme immaginario, a tratti stupendamente inverosimile o fantasiosamente parodistico - un mondo in cui il mito, la leggenda si travestono per dare al presente un volto irridente e insieme favoloso.
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