Come imparare a essere niente

Come imparare a essere niente

II protagonista di questo libro singolare è una figura evanescente: un contabile-medium che ci accoglie sulla soglia dell'opera e poi scompare. E lui che ha raccolto e trascritto, con l'ausilio dello scrittore il cui nome figura in copertina, le voci di tre famosissimi personaggi. Morti. Che parlano, dall'Aldilà, delle loro vite e della modalità, enigmatica, della loro morte. Non vengono mai nominati. Due di loro sono sovente accoppiati. Ma il terzo (la terza, sarebbe più corretto dire) mai o quasi è stata collegata agli altri due. Evidentemente l'autore s'è accorto che, nel mazzo dei tarocchi mediatici (dove la parola tarocco va intesa anche nel suo senso gergale), i tre sono intercambiabili o equivalenti. Il Presidente, il Poeta e la Principessa rappresentano tutt'e tre, come dire?, il Morto Misterioso, o l'Ammazzato Famoso. Si tratta inoltre di tre figure della solitudine paradossale: personaggi a vario titolo sotto i riflettori, eppure profondamente soli, nonostante i flash dei fotografi e le lucine delle telecamere. Dalle vicende narrate emerge a tratti una visione sacrificale dell'esistenza. E, nonostante per i tre si sia più volte usata l'espressione tragedia, prevale l'idea che la loro sorte si avvicini più alla farsa, ancorché tremendamente sanguinosa.
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