Una donna segnata
Un funerale in una ventosa mattinata di fine dicembre, sotto una pioggia fitta e diagonale che scende implacabile sulla cittadina di Maardam: c'è una sola persona, una giovane donna, a provare dolore accanto alla fossa. Mormora poche parole capaci però di accenderle dentro una minuscola fiammella, qualcosa che piano piano comincia a scaldarle l'anima mentre la memoria implacabile fa riaffiorare dal passato frammenti di ricordi... Passa solo poco tempo dal funerale che un'altra morte, questa volta cruenta, si abbatte sulla cittadina dove vive il commissario Van Veeteren: si tratta dell'omicidio di un maturo imprenditore, freddato dentro casa, con l'aggiunta di due colpi sparati all'inguine. Dalle prime indagini non emergono piste da seguire, ma nel giro di qualche giorno viene compiuto un nuovo delitto, sempre con le medesime modalità. Van Veeteren sa che la casualità non esiste, e che ci sono invece differenze abissali fra certe cause e altre. Le indagini fanno emergere che i due uomini, pochi giorni prima di morire, avevano ricevuto misteriose telefonate, dove al silenzio seguiva una musica anni Sessanta. E appena il commissario ricompone i primi frammenti dell'intreccio avviene un terzo identico omicidio. La caccia al colpevole diventa estenuante: occorre anticiparne le mosse, prevederne la spietata logica, capirne il movente. A poco a poco tra l'assassino e Van Veeteren si apre una partita sottile, costellata di altre morti e di scoperte sempre più sconvolgenti, e conclusa da una mossa lucida e spietata come un atto di accusa verso l'inevitabile crudeltà della vita. Questa nuova inchiesta dell'erede nordico di Maigret, distaccato e meditativo, conferma l'abilità consumata di Hakan Nesser nel costruire atmosfere tese e asciutte, nello scavare i più riposti angoli dell'animo umano e nell'illuminarli anche solo per un istante con autentica e profonda pietà.
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