Lettere d'amore

Lettere d'amore

Le lettere che Dylan Thomas mandò alle donne della sua vita sono tra le più belle e liriche mai scritte dal poeta di Swansea. Da Londra o da New York, dal Galles o da Teheran, dai posti diversi in cui la sua breve vita lo trascinò, Thomas diede sempre voce alla nostalgia e ai sentimenti. Ma anche alle sue doti di abile fingitore. Come scrive Massimo Bacigalupo nell'introduzione, tutte "le gradazioni dell'amore, dal farsesco al drammatico al melodrammatico, sono presenti in quest'opera involontaria di un attore consumato". Ammaliatore abile e insieme cucciolo tenero, Thomas aveva un disperato bisogno delle sue donne: del suo primo amore Pamela, a cui scriveva da innamorato ancor prima di incontrarla; delle amiche e benefattrici, come quella folle Margaret che gli regalò una casa; della fiamma americana Liz. Ma è nelle lettere alla moglie Caitlin, l'amata compagna di sbronze e di vita, che il poeta offre il meglio di sé: per l'esuberanza delle passioni, per i tentativi funamboleschi di sedare la fondatissima gelosia di lei. Ricca di episodi di vita vissuta e spunti poetici, questa raccolta è anche autobiografia, autoesegesi, diario di viaggio; vi trovano spazio considerazioni modernissime su una Persia pericolosamente sfruttata dagli occidentali e su una New York che cresce troppo in fretta sotto il trillo incessante di milioni di telefoni. Ma il principio e la fine di ogni divagazione è sempre l'eros. Perché Dylan Thomas scrive le lettere d'amore, sensuali e terrigne come le sue poesie, sempre con uno scopo preciso: serbare un posto nel cuore dell'amata, vincere la battaglia dell'oblio. Il proposito delle lettere d'amore d'ogni tempo e d'ogni luogo.
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