Sotto l'albero del frangipani
Vasto Excelencio, direttore di un ospizio, muore misteriosamente e il suo cadavere viene rinvenuto sugli scogli a picco sul mare che circonda la vecchia fortezza coloniale di Sao Nicolau, in Mozambico, trasformata per l'appunto dopo la liberazione dai portoghesi in un ricovero per anziani e profughi. Per indagare sulle cause di questo decesso arriva in elicottero da Maputo un agente di polizia, l'investigatore Izidine Naíta, che dovrà raccogliere sul posto le deposizioni dei testimoni e fare luce sulla vicenda. Ma se le premesse di "Sotto l'albero del frangipani" sono quelle classiche del giallo - magari nella sua versione esotico-politica, vista l'ambientazione africana in epoca postcoloniale - basta uno scarto iniziale ma sostanziale per capovolgere l'ottica dell'intero romanzo e renderlo qualcosa di assolutamente atipico: l'investigatore, infatti, non è un uomo comune ma un 'posseduto': ha il destino segnato - sta scritto che morirà a sua volta di lì a pochi giorni - e per questo diventa il candidato più adatto a ospitare uno 'xipoco', il fantasma di Ermelindo Mucanga, un povero falegname che non è trapassato come si deve - è stato sepolto sotto l'albero del frangipani della fortezza senza un vero funerale e senza gli onori della memoria - e che quindi, per trovare pace, deve morire di nuovo con tutti i crismi.
Momentaneamente non ordinabile