Città alla deriva. (Il circolo)
"Il Circolo", la prima parte della trilogia "Città alla deriva" che viene qui presentato, è un vero e proprio romanzo a chiave, nel senso forte del termine, in senso filosofico. Mette in scena una Gerusalemme mai vista, la Gerusalemme del 1942, città di frontiera, luogo di raccolta di tutti i profughi del Medio Oriente; crogiolo di razze, di religioni, di ideologie; fucina dello spionaggio e del controspionaggio internazionale. Arabi, ebrei, inglesi, francesi, italiani, romeni, austriaci, egiziani e, soprattutto, greci: tutti convivono con tutti, tutti fanno la guerra a qualcuno, e massimamente a Hitler. A parte la protagonista, Emma, devota unicamente alla "causa di sé", gli altri sembrano ferocemente impegnati nella lotta per la sopravvivenza e nella lotta politica nell?immane calderone dell?odio. In gran parte, l?apparenza coincide con la sostanza, altrimenti "Il Circolo" sarebbe un racconto fantastico: e soprattutto per il protagonista maschile, Manos che, pur senza averla mai sfiorata, si innamora di Emma ma che, senza scampo, è spinto alla clandestinità e alla guerra antifascista dall?altro suo amore, quello per la Grecia irredenta, seviziata dagli anni delle dittature. Ma la chiave del romanzo ci verrà fornita, nel finale, con un colpo di scena grandioso, beffardo, paurosamente demistificatore di tutti gli imbrogli e di tutti gli eroismi latenti nella vicenda fino a quel punto.
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