Vita felice del giovane Esteban
Quand'è che finalmente uno scrittore riesce a fissare sulla pagina la vita, la materia sfuggente che è perennemente condannato a inseguire? Quand'è che può tirare un sospiro di sollievo e dirsi che, sì, ne è valsa davvero la pena? Questi gli interrogativi che assillano il trentaduenne colombiano Esteban Hinestroza, giovane scrittore con due romanzi alle spalle che, reduce da un matrimonio fallito, tira a campare a Parigi grazie soprattutto ai servizi giornalistici e radiofonici. Poi un giorno, mentre fuori piove, quasi per risalire alle origini di una vocazione misteriosa e tirare le prime somme della propria esistenza, comincia a ripercorrerne le tappe principali e a ricostruire la storia della propria formazione attraverso i ritratti delle persone che hanno contribuito a scriverla. Inizia così il grande affresco dell'infanzia, dell'adolescenza e della gioventù di Esteban, delle vicissitudini e dei tanti esili della famiglia, di trent'anni vissuti a cavallo tra l'America Latina e l'Europa, sempre con una valigia piena di libri in mano; un mosaico di incontri riusciti e mancati, di amori effimeri e amicizie durature, di passioni, consapevolezze, impegno civile e politico. E nelle pagine sfilano, evocati a raccontare se stessi, i tanti volti del passato: i genitori, professori curiosi del mondo e appassionati di arte precolombiana; Tono, il vicino di casa che dopo la cocente delusione amorosa si unisce alla guerriglia sui monti; Blas Gerardo, il prete spagnolo esiliato in colombia dai vertici ecclesiastici a causa del suo impegno politico; Federico, l'aspirante suicida, chiamato a una drammatica esperienza paranormale; Ismael, l'amico che nasconde ossa umane in soffitta; Darpeti il Ludopatico, giocatore d'azzardo e dilapidatore di fortune; Natalia, il primo amore pieno e radioso; Rodolfo, il misterioso alcolista poliglotta che si improvvisa maestro di scacchi per una sfida persa in partenza.