L'uomo che voleva essere colpevole

L'uomo che voleva essere colpevole

L'uomo che voleva essere colpevole è Torben, scrittore danese in crisi, già militante nella stagione ricca di promesse degli anni Sessanta, e irreprensibile padre di famiglia: una moglie, un figlio, un piccolo appartamento, un bonsai. Una sera, forse perché ha bevuto troppo, senza un movente preciso ammazza spietatamente la moglie. Invece del processo e della punizione che ci si aspetta, l'efficiente e protettivo stato scandinavo disconosce la colpa e circonda il reo confesso di un'assurda ed estraniante cortina di comprensione: Torben è libero perché le regole del sistema negano la responsabilità individuale. Ma lui non ci sta e vuole che il mondo riconosca il suo delitto. Vuole disperatamente che ne derivi un giusto castigo. Un'allucinante vicenda sul cui sfondo si muovono, inquietanti, le ombre di una società di stampo vagamente orwelliano.
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